
The Sound of Matter”: la nuova edizione di “The Instant of Change” a Fuorisalone 2025

Per il quinto anno consecutivo, Mo.1950 ospita “The Instant of Change” presso lo showroom di Via Molino delle Armi 14 a Milano. Il progetto a cura di Luca Caizzi, esplora le proprietà dei materiali e delle superfici attraverso diversi linguaggi, dando vita a un dialogo in continua evoluzione tra design, arte e sperimentazione sensoriale.
L’edizione 2025, intitolata “The Sound of Matter”, introduce una dimensione inedita al progetto: il suono. La curatrice Marta Oliva indaga il rapporto tra materiali e suono attraverso una serie di mixtape ispirati alle superfici di Ceramiche Caesar, Rexa e QuadroDesign. L’interazione tra questi elementi prenderà forma nelle illustrazioni di Gabriele Zagaglia, che trasformerà le suggestioni sonore in immagini materiche.
A completare l’esperienza multisensoriale di “The Sound of Matter”, mercoledì 9 aprile alle 18:30 si terrà un DJ Set live di Marta Oliva, realizzato in collaborazione con il partner tecnico AlphaTheta.
Negli anni, “The Instant of Change” ha esplorato molteplici forme di trasformazione della materia, dalla fotografia alle installazioni interattive, fino alla sperimentazione con il cibo nell’edizione 2024. Con “The Sound of Matter”, il progetto evolve ulteriormente, avvolgendo lo spazio in una forma inedita che continua il dialogo precedente tra design e materia.
Dal 2021, “The Instant of Change” ha tracciato un percorso di ricerca sulla trasformazione della materia, declinandolo attraverso un vocabolario sempre nuovo. La prima edizione ha coinvolto il fotografo Alecio Ferrari e Studio Fludd (Caterina Gabelli + Sara Maragotto) e si è concentrata sul tempo mostrando gli istanti della materia, sottoposti a processi di rallentamento e dilatazione.

Nel 2022 il focus si è spostato sulla metamorfosi dei materiali con Alessandro Furchino Capria e con il sottotitolo “Sul rincorrere o sul lasciar andare”. In questo caso l’autore si è interrogato sulla trasformazione dei materiali per diventare progetto e quindi prodotto. Lo sguardo si è posto sui processi di produzione creando un dialogo con i reparti produttivi di Ceramiche Caesar, QuadroDesign e Rexa. Il 2023 ha segnato una svolta sensoriale con “Tris”, un’opera che ha unito grès porcellanato, Corian® e acciaio in una sintesi materica unica pensata dal duo creativo Finemateria.
La base di Tris era composta da due volumi di grès porcellanato e Corian®, mentre le nove pedine con cui giocare erano in acciaio. Con il grès porcellanato di Ceramiche Caesar i designer hanno lavorato su un volume composto da tanti piccoli pezzi, per spezzare l’idea di serialità e rigore insita a questo tipo di materiale. Con il Corian® di Rexa, i Finemateria hanno sperimentato una direzione plastica, creando un volume etereo, morbido, in contrasto con gli spigoli e le unioni del grès porcellanato. Con Quadrodesign, i designer hanno invece utilizzato la tecnica di fresatura, per dimostrare come un materiale rigido e freddo come l’acciaio possa dare vita a composizioni, riflessi, angoli e geometrie morbide.
Infine nel 2024, l’artista e food designer Alessandra Pallotta ha esplorato il gusto della materia con installazioni commestibili ispirate alle tonalità delle collezioni di Mo.1950, trasformando il design in un’esperienza da osservare, toccare e con cui giocare – Veri e propri oggetti scenici a disposizione dei visitatori. Oltre alla loro presenza scultorea in situ, le opere sono state esposte anche nella dimensione fotografica esplorata dall’artista Ting Tang. Con i nomi di SWEET PILLARS e INTERPILLARS, le forme astratte e bidimensionali di zucchero create da Alessandra Pallotta, sono l’esito di una ricerca estetica sul concetto di fondamenta.